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sabato 2 maggio 2020

LA NOSTRA INTERVISTA A SILVER

Buongiorno!!!
Oggi continuiamo a parlare di musica e lo facciamo tramite l'intervista fresca fresca che abbiamo fatto a Silvio Barbieri aka Silver, cantante, cantautore, musicista e vj bergamasco, conosciuto soprattutto per la sua partecipazione a Xfactor nel 2009.

Pronti a leggere quello che ci ha raccontato??
Let's go ;)

Ph: Chiara Sardelli

Per le persone che ancora non ti conoscono, puoi raccontarci qualcosa riguardo la tua carriera artistica? Sappiamo che il grande passo è stato fatto con l’edizione di X Factor del 2009, è corretto? Cosa ti ha spinto a partecipare al talent?

Il mio rapporto con la musica è iniziato quando ero bambino, grazie a mio padre e mio fratello che, tra casa e macchina, ascoltavano i loro artisti preferiti, mentre io, come una spugna inconsapevole, iniziavo ad appassionarmi a quei suoni e a quelle voci. Beatles, Bob Dylan, Abba e musica country sono stati i primi amori musicali. Durante l’infanzia ho partecipato, in coppia con il mio migliore amico, ad alcune edizioni di un concorso che si teneva ogni Carnevale sul palchetto del mio oratorio, vincendo per 3 anni consecutivi. Nell'adolescenza ho dato vita, insieme ad altri 3 amici di paesi vicini, alla mia band “The Sunshine”; abbiamo iniziato a suonare cover dei nostri artisti preferiti, a scrivere brani nostri e ad esibirci inizialmente in feste di paese, poi nei pub e successivamente partecipando a concorsi locali e nazionali. Nel 2009, per una sorta di “sfida” da parte di alcuni amici, ho chiamato il numero per i casting di XFactor e, dopo svariati provini durante i mesi estivi, sono stato selezionato da Morgan per entrare a far parte del suo Team “Under 24” nel quale gli unici due ragazzi eravamo io e Marco Mengoni. E’ stata una delle esperienze più appassionanti della mia vita e alla fine del programma mi sono classificato quarto.

Al momento stai lavorando a del nuovo materiale? Canzoni, nuovo album, tour… Raccontaci qualcosa J 

Lo scorso anno mi sono dedicato ai live acustici in club e pub, situazioni alle quali sono particolarmente affezionato, mentre per quest’anno mi sto dedicando alla scrittura e realizzazione di nuove canzoni. Con il mio team prevediamo di pubblicare nuova musica presto.

Dove trai ispirazione per i tuoi testi? Componi prima la musica, il testo o ogni canzone nasce in maniera diversa?

Traggo ispirazione dalla vita, dal quotidiano, dalle esperienze mie ed altrui. Ogni canzone nasce in modo diverso, non c’è una regola fissa…

Guardando le dirette live che stai facendo in questo periodo di quarantena, abbiamo notato che prediligi le canzoni in lingua inglese rispetto a quelle in italiano. C’è un motivo in particolare?

“Volevo fare il cantante delle canzoni inglesi così nessuno capiva che dicevo…”. Questo estratto del testo di “Sincero”, canzone della coppia più discussa dell’ultima edizione di Sanremo, rispecchia bene il motivo per il quale il mio repertorio è ricco di canzoni inglesi. Scherzi a parte! Amo la musica italiana e lo sottolinea il fatto che nel corso degli anni ho sempre scritto ed interpretato anche brani nella nostra lingua, semplicemente ho più brani in Inglese nel mio repertorio cover, rispetto a quelli italiani. 

Ti è mai successo qualche momento imbarazzante sul palco?

Il primo aneddoto che mi viene in mente, senza pensarci troppo, riguarda sicuramente un’esibizione sul palco di XFactor, davanti a un centinaio di persone in studio e qualche milione di telespettatori. Su “La donna cannone”, brano di De Gregori che da sempre canto e adoro, troppe emozioni mi hanno travolto, ed il risultato è stato che mi sono dimenticato il testo scoppiando in un pianto in diretta nazionale; consolato live dall'abbraccio di Morgan e di Francesco Facchinetti, sono stato scaldato anche dall'affetto del pubblico che, attraverso la votazione, ha deciso che meritavo di continuare la mia avventura all'interno del programma.

Ph: Chiara Sardelli

Considerando la scena musicale contemporanea, con quale artista (uomo e donna), italiano e straniero ti piacerebbe duettare? 

Ho un sogno ricorrente che da molti anni mi fa compagnia nelle mie notti, cito quindi questo in risposta alla domanda. Io e Bob Dylan insieme sullo stesso palco a cantare “Blowing in the wind”. In verità è un sogno controverso… vorrei sì che accadesse, ma allo stesso tempo mi piacerebbe rimanesse un sogno; non è facile spiegarlo, ma credo che tutti abbiamo in qualche modo provato qualcosa di simile; se così non fosse… ve lo auguro! È una sensazione di piacevole irrequietudine.

Cosa ne pensi del mondo musicale italiano degli ultimi anni? Credi che stiamo vivendo un periodo in cui le canzoni hanno perso un po’ del loro significato e si riducano a canzonette di qualche mese per poi cadere nel dimenticatoio?

La musica da sempre vive periodi più interessanti ed importanti rispetto ad altri. Non credo che questo dipenda dalla mancanza di artisti che abbiano qualcosa da dire, credo piuttosto che la musica che raggiunge il mainstream assomigli a quello che la società rappresenta in quel determinato periodo storico. Sfido chiunque a non ammettere che siamo nel pieno di un caos e di una crisi di proporzioni notevoli. Ma, come sappiamo, durante la crisi si accende la consapevolezza e la conseguente scelta verso strade migliori.

Il più bel concerto a cui hai assistito e il più bel palco sul quale sei stato?

Per quanto riguarda i concerti faccio sempre un po’ fatica a stilare una classifica, ognuno ha la capacità di stimolarmi sotto aspetti diversi ma sempre importanti. Dalla leggenda di “Bob Dylan” (che avrò visto live una decina di volte), alla magnificenza di Sir “Paul McCartney”, all’emozione dei “Queen with Adam Lambert” (che mi hanno fatto piangere), passando dalla squisitezza di Joan Baez. Ma anche artisti più giovani come Paolo Nutini, James Blunt o Jake Bugg (che con chitarra e voce mi ha fatto volare).

C'è una tua canzone al quale sei più legato? Puoi spiegarci il perché?

Ogni canzone è nata da una emozione, da una esperienza, per ognuna ho un ricordo indelebile associato, dovendo menzionarne una forse direi “Ora tocca a me”, per la tematica trattata che è a me molto cara, quella dello scambio generazionale, il passaggio di testimone da una generazione a un’altra.

Ti senti soddisfatto della tua vita/carriera fino ad ora o senti che ti manca qualcosa?

Non si può mai essere soddisfatti completamente, sarebbe poco costruttivo perché si rischierebbe di non evolvere, di restare statici; occorre sempre sentire quella spinta costruttiva a fare di più, a fare meglio, a crescere e cambiare progressivamente.

Quale sarà la prima cosa che farai una volta finito questo periodo di #stayathome?

Su questo quesito non ho alcun dubbio! Prenderò la mia bicicletta e mi farò un lungo giro nella sterminata pianura padana, senza maglietta sotto il sole che scotta.

Ph: Chiara Sardelli

Se non avessi fatto il musicista, quale mestiere avresti voluto fare?

Il mio ingresso nel mondo del lavoro dopo la scuola è stato attraverso un impiego in ufficio in uno studio Termotecnico. Probabilmente sarebbe stata quella la mia strada, se non avessi creduto nella Musica.

 Quali sono le tue passioni, i tuoi hobby?

Ho un amore speciale verso la montagna, di quello che ti porta a fare camminate di ore e ore senza incazzarti se poi, una volta in cima, ci sono solo nuvole e foschia. Anche le pedalate (in questo caso in pianura) rappresentano un mio grande hobby. Direi che in generale ho la passione per il viaggio più che per la meta.

Cosa puoi dire a tutti quei ragazzi/e che vorrebbero intraprendere la carriera da musicista?

La prima cosa che mi viene da dire è che all'inizio si deve provare piacere a suonare e cantare anche da soli nella propria stanza, senza pubblico, senza la telecamera di un cellulare puntata; in questo modo già si capisce se è più grande il piacere che si prova nell'apparire o nel suonare. Dopodiché, un consiglio importante che credo chiunque dovrebbe ricevere è che da soli non si arriva molto lontano, è necessario trovare le persone giuste, che condividano arte e talento e che si sentano pronte a camminare fianco a fianco nell'imprevedibile viaggio nel mondo della musica.



Ringraziamo tantissimo Silver per il tempo che ci ha dedicato e vi lasciamo con tutti i canali social dove potete trovarlo. 





Seguitelo e non ve ne pentirete ;)

Un bacio a tutti!!

Sindi&Francy

lunedì 20 novembre 2017

Intervista con Dario dei Vlad in Tears

Ciao a tutti!!!
Oggi abbiamo il piacere di pubblicare l'intervista che abbiamo fatto a Dario, bassista nonché manager della band Vlad in Tears!!

 
 
1) Per iniziare, potete presentare la vostra band e dirci quando vi è venuta l’idea di dar vita ai Vlad in Tears?
La band è composta da Kris, Dario, Jova, Cosmo e Lex.
Kris quel giorno non aveva nulla da fare e ha creato uno dei progetti piu interessanti a cui io abbia mai preso parte,

2) Chi ha scelto il nome della band e per quale motivo?
Kris ed il motivo lo ignoro.

3) Cosa vi ha spinto a trasferirvi a Berlino e come è cambiata la band rispetto agli inizi?
Musica e prospettive musicali ci hanno portato ad abbandonare una vita tranquilla per entrare in una giungla ed ovviamente, nonostante tanti sacrifici e rinunce, sono stati tutti ripagati e ne siamo felici.

4) Il vostro sound è prettamente alternative, dark rock. Da cosa vi ispirate per i vostri testi e chi li scrive?
Kris scrive il 90% dei testi, io il 10%. Ci ispiriamo a tutto ciò che ci succede ogni giorno parafrasandolo con un po´ di magia.

5)Vi siete fatti influenzare da alcune band in particolare per quanto riguarda le sonorità e il look?
Non proprio, ma se dovessimo citarne qualcuno direi HIM, Manson ma sopratutto tanti film horror e video giochi horror.

6) Siete all’attivo da 10 anni con ben 5 album. Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo lavoro “Souls on sale”?
Beh io direi di ascoltarlo per capire dove la band si stia dirigendo. Siamo elettrizzati ed eccitati quanto i nostri fan. Non sappiamo bene ma sarà LEGGENDA.

7) Ad oggi qual è la canzone che vi sentite più soddisfatti di aver scritto?
Beh, bella domanda, non saprei proprio, io (Dario) direi "Gone"  tratta dal nuovo disco e "Broken Bones" tratta da Unbroken.
Kris avrebbe difficoltà a sceglierne una in quanto ogni canzone segna una parte della sua vita.

8) Con l’uscita del nuovo album è previsto anche un tour europeo? Passerete dall’Italia?
Da Aprile saremo in tour in Europa. Italia? Beh speriamo, ma dipende molto dagli organizzatori. Siamo in contatto con Carlo della Good Music; vediamo cosa succede, ma saremmo felici di abbracciare almeno in un'unica data tutti i nostri fans.

9) Se aveste la possibilità di collaborare con una band, quale sarebbe e perché?
Nessuna, collaboreremmo molto di più con artisti, come pittori, fotografi, video maker e movie maker piuttosto che altri musicisti, ma se proprio dovessimo scegliere, preferirei qualcuno non della nostra scena, amiamo le folli contaminazioni. 

10) A quale grande evento, festival, vi piacerebbe partecipare? Preferite suonare nei locali o negli open-air?
Entrambi e quest'estate avremo il piacere di suonare in contest Internazionali in Europa.

11) Com’è il vostro rapporto con i fans? C’è differenza tra l’audience tedesca e quella italiana?
Semplicemente amiamo i nostri fan ed è un amore incondizionato.
Non c'è nessuna differenza, siamo una grande famiglia, sempre più grande ed internazionale.

12) Tra di voi andate d’accordo o capitano momenti di tensione? Come vi definireste con un aggettivo?
Ci definiamo veri e per questo a volte ci confrontiamo ,ma mai veri e propri litigi.

13) C’è qualcosa in particolare che vi manca dell’Italia? E cosa invece non vi manca per nulla?
In effetti non ci manca, perché ce la portiamo dentro e portiamo dentro tutti coloro che amiamo ovunque andiamo e in qualunque palco suoniamo.

14) Per finire…volete dire qualcosa ai vostri fans vampiri italiani?
Siate sempre voi stessi! Fanculo i cliché e chi vi dice che "Non potete fare o essere".
Cogliete tutti gli attimi e vivete tutto fino alle ossa perché abbiamo una sola di vita.

STAY VLAD
 
Ringraziamo ancora Dario per il tempo che ci ha dedicato.
 
Baci
Sindi&Francy
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